domenica, 13 ottobre 2024

Essere Catechisti

 

EvangelizzazioneCatechesiNella promozione degli itinerari di iniziazione cristiana un ruolo decisivo ce l'hanno gli operatori pastorali o catechisti, cioè coloro che, possedendo una maturità umana e cristiana di base ed una competenza teologica e pedagogico-pastorale, in nome della loro comunità ecclesiale e per mandato del Vescovo, promuovono e guidano l'itinerario di iniziazione, per portare i ragazzi alla scoperta del messaggio cristiano e ad una progressiva maturazione della vita cristiana.

Testimoni di Cristo.

I catechisti sono chiamati ad essere prima di tutto dei testimoni, che nel cammino di IC lasciano trasparire quanto Dio opera in loro e nella Chiesa. Essi lasciano parlare Dio attraverso la loro vita. Imparano a guardare la vita con spirito di fede, per cogliervi dentro la presenza e le chiamate di Dio e per rispondere con generosità, con scelte coerenti e coinvolgenti. Essi hanno il compito di aiutare le persone che sono loro affidate a conoscere Gesù Cristo crocifisso e risorto e ad accoglierlo come loro Unico Signore.

Compagni di viaggio.

I catechisti sono chiamati ad essere "compagni di viaggio", che si affiancano ai ragazzi loro affidati, come ha fatto Gesù risorto con i due discepoli di Emmaus. Sono chiamati ad accoglierli e a promuovere il loro cammino di iniziazione cristiana; a vivere anche loro in ascolto della parola di Dio: una Parola che passa attraverso l'esperienza di fede della comunità ecclesiale, ma prima di tutto attraverso la testimonianza dei catechisti.

Mediatori della parola di Dio.

I catechisti sono chiamati ad annunciare la parola di Dio e a far crescere nei ragazzi loro affidati la "mentalità di fede". Quello che deve stare al centro del cammino di fede è la ricerca della Verità. Parlare di ricerca non significa escludere la funzione dell'insegnamento, ossia la presentazione della Parola da parte dei catechisti; anzi, questa presentazione è indispensabile perché i ragazzi possano approfondirla e interiorizzarla. Il problema, piuttosto, è quello di collocare in modo giusto tale "insegnamento" all'interno dell'itinerario di iniziazione cristiana.

Animatori.

I catechisti devono essere animatori discreti ed illuminanti, che sanno promuovere un itinerario di iniziazione cristiana, in stretto rapporto con i mondi vitali dei catecumeni. Per questo essi sono chiamati a favorire la comunicazione all'interno del gruppo e, prima ancora, a promuovere un clima favorevole al dialogo: un clima di fiducia, di ascolto, di collaborazione reciproca. Essi fanno sì che ognuno possa esprimersi liberamente e condividere le esperienze ed i problemi che sta vivendo.

Costruttori di comunione.

I catechisti sono costruttori di comunione, chiamati ad intessere rapporti di comunione tra i ragazzi e la comunità parrocchiale e a edificare la comunità ecclesiale mediante l'animazione degli itinerari di iniziazione cristiana. Essi hanno il compito di abilitare anche i ragazzi ad amare la loro comunità parrocchiale e a valorizzare in essa le proprie attitudini, i propri carismi, "per il bene comune".


il vescovo ai catechisti

Per una nuova stagione dell'evangelizzazione
e della catechesi
 
Vicenza, 8 settembre 2014
† Beniamino Pizziol
Vescovo
Carissime catechiste, carissimi catechisti,
pace e gioia nel Signore Gesù, unico nostro Maestro!
In occasione della felice ricorrenza dei 90 anni dell’Ufficio per l’evangelizzazione e la catechesi, istituito dal Vescovo Ferdinando Rodolfi, desidero raggiungervi personalmente, rivolgervi il mio saluto, dirvi la mia gratitudine per quello che siete e per quanto fate nella nostra Chiesa particolare.
      
Nel corso della mia visita pastorale ho modo di incontrarvi, di conoscervi meglio, di stare con i ragazzi della catechesi e constatare come germoglia il seme del Vangelo (cfr. Mt 13,3-23. 31-32) che seminate tra gli adulti e le famiglie, tra i giovani e i fanciulli, con le opere e l’annuncio. So, dalla recente indagine diocesana, che siete ancora numerose/i: ringraziamo Dio. Vi incoraggio a proseguire con entusiasmo, fedeltà e speranza in questo ministero indispensabile e prezioso per la vita delle nostre comunità, ministero che non può mancare in ogni parrocchia o Unità Pastorale.
      
Desidero condividere con voi alcuni spunti di riflessione, che poi potrete sviluppare nei vostri incontri periodici di formazione, in sintonia con l’esortazione di papa Francesco “Evangelii gaudium” (2013) e con il documento, approvato a maggio dall’Assemblea dei Vescovi italiani, “Incontriamo Gesù. Orientamenti per l’annuncio e la catechesi in Italia” (2014).

1. AMATE LA CHIESA, di cui siete membra vive, scelte e inviate per il ministero catechistico (cfr. Lc 10,1-16). La Chiesa in missione è la casa della misericordia, della gioia e della fraternità, come ci ripete papa Francesco. Voi costituite per molti ragazzi e adulti, la porta d’ingresso nella comunità ecclesiale, dove si viene per incontrare Cristo Gesù e fare esperienza di Lui. Siate sale (cf. Mt 5,13) di saggezza evangelica e lievito (cfr. Mt 13,33) per far crescere la Chiesa con la vostra testimonianza coerente e forte nel seguire il Signore Gesù.

2. COLLABORATE CON LE FAMIGLIE E I GENITORI. Sono loro i primi educatori e responsabili della fede dei loro figli (cfr. 2Tm 1,5)! Essi dimostrano fiducia in voi affidandovi i ragazzi per completare il cammino di fede con l’iniziazione cristiana in parrocchia. Per quanto vi è possibile, incontrateli periodicamente, teneteli informati e visitateli nelle loro case, proponete – nelle forme e modalità più opportune e in aiuto ai vostri presbiteri – un itinerario di fede con e tra loro. Siate luce (cfr. Mt 5,14), conforto, sostegno per loro nel compito educativo.

3. DATE APPLICAZIONE ALLA MIA NOTA CATECHISTICO-PASTORALE “GENERARE ALLA VITA DI FEDE”. So che l’avete accolta seriamente e vi ringrazio di cuore. Cominciate a compiere i primi passi per attuarla: lavorando insieme tra voi, in rete tra parrocchie vicine, in Vicariato, senza fretta o troppi timori. Papa Francesco ci incoraggia ad “osare” (EG n° 24) e “a non attardarci ancora su una pastorale di conservazione – di fatto generica, dispersiva, frammentata e poco influente - per assumere, invece, una pastorale che faccia perno sull’essenziale” (Discorso all’ Assemblea della CEI, 19 maggio 2014).
La Nota, in linea con i nuovi Orientamenti CEI per la catechesi, vi offre un orizzonte e delle mete precise per rinnovare il volto delle nostre comunità, dagli adulti agli itinerari di iniziazione alla vita cristiana con le nuove generazioni. La Nota indica l’orizzonte comune verso cui tutti camminare nella comunione fraterna che caratterizza i figli di Dio; ciò non toglie che siano possibili, anzi auspicabili, percorsi differenziati che tengano conto delle forze disponibili, dei tempi necessari perché maturino le convinzioni, delle peculiarità e dei cammini già compiuti da ogni singola parrocchia.


4. STRINGETE NEL TERRITORIO ALLEANZE EDUCATIVE. Per non isolare la catechesi dalla vita sociale e pastorale, per far crescere armoniosamente le persone in formazione, è necessario avviare e stabilire momenti di incontro e di collaborazione tra quanti, nel territorio, si impegnano nel campo dell’educazione: docenti, insegnanti di religione, animatori dello sport, del tempo libero, dell’AC, di movimenti ecclesiali, scout… Cercate di fare voi il primo passo, in accordo con i vostri sacerdoti, in modo che in ogni parrocchia o Unità pastorale non manchi una comunità, un gruppo educativo solido e nutrito.
 
5. COLTIVATE LA VOSTRA FORMAZIONE MINISTERIALE. Per vivere intensamente il vostro ministero, nel contesto odierno, non bastano la buona volontà e la disponibilità; è necessaria una formazione iniziale e permanente. Non ci si improvvisa catechista, ma lo si diviene! Ci vogliono – per fare catechesi – mente, cuore, mani… occorre acquisire esperienza e competenza. Dal gruppo dei catechisti in parrocchia, ai momenti formativi e ai corsi zonali, vicariali o diocesani… le proposte e gli stimoli non mancano, con attenzione all’essere, al sapere, al saper fare, al saper far fare, al saper stare con. Bisogna donarsi dei tempi e trovare occasioni per curare la propria preparazione ministeriale, nei contenuti e nei metodi, nella spiritualità e nell’animazione. 

Esprimo gratitudine e stima ai Responsabili dell’Ufficio per l’evangelizzazione e la catechesi che, annualmente, predispongono una proposta con una varietà di corsi e di iniziative formative per voi, per qualificare meglio il vostro servizio.
      
Così, con il vostro generoso e qualificato servizio, rinnoverete la prassi dell’iniziazione cristiana e i percorsi per formare adulti credenti nella nostra amata terra in una nuova stagione dell’evangelizzazione e della catechesi in Italia.
      
Vi assicuro la mia vicinanza e la mia preghiera, perché lo Spirito del Signore vi guidi nel ministero catechistico con i doni del consiglio, della fortezza e della sapienza (cfr. Is 11,2).
      
Vi affido all’intercessione della Beata Mamma Rosa, patrona – dal 2009 – dei catechisti vicentini.