sabato, 27 aprile 2024

LISBONA GMG 2023 dei giovani vicentini

Tornati da Lisbona con un tesoro nel cuore.

GMG LISBONA 2023“Esta es la juventud del Papa”, questa è la gioventù del Papa. Era uno dei ritornelli che andava per la maggiore nelle strade di Lisbona, al parco Eduardo VII o nella spianata di Parco Tejo, durante i grandi momenti di ritrovo nei giorni della GMG portoghese. Forse si tratta di un semplice slogan da “papa-boys”, ma è indubbio che in questa GMG il rapporto tra i giovani e Papa Francesco ha avuto qualcosa di speciale. Un discorso che vale anche per i giovani vicentini.

Dalla Diocesi di Vicenza, con il pellegrinaggio organizzato dalla Pastorale giovanile, sono partiti più di quattrocento giovani, a bordo di nove pullman. A Lisbona hanno trovato ospitalità nella parrocchia di Sant’Eugenio, nelle vicinanze dell’aeroporto, suddivisi tra scuole, famiglie e strutture parrocchiali. La chiesa della parrocchia si affaccia su un grande parco pubblico, cinto da due lunghe file di grandi alberi.I vicentini si davano appuntamento qui, ogni mattina per il “Rise up”, cioè “alzati”, un momento di riflessione, preghiera e catechesi che prende il nome dal versetto del Vangelo che ha accompagnato la GMG: “Maria si alzò e partì in fretta”. Durante il primo di questi “Rise up”, i giovani vicentini hanno cercato le parole per definire cosa significa “essere cristiani”.

Gioia, dubbi, comunità, fragilità, scelta, inquietudine, solitudine, sono state quelle maggiormente condivise. Le stesse che sono risuonate nei discorsi pronunciati da Papa Francesco. «L’inquietudine è il miglior rimedio all’abitudine», ha detto il Papa durante la cerimonia di accoglienza del 3 agosto; «Gesù spera di riempire, con la sua vicinanza, la nostra solitudine», ha detto introducendo la via Crucis del 4 agosto; «La gioia è missionaria, la gioia non è per uno, è per portare qualcosa» è stato un passaggio del discorso pronunciato durante la veglia di sabato 5 agosto.I giovani che il Papa ha  a Lisbona sono quella generazione segnata per tre anni dalla pandemia, dalle restrizioni anti contagio e dalla mancanza di contatto con i coetanei. È una generazione che in Italia ha scarso peso politico per la progressiva irrilevanza numerica rispetto all’insieme della popolazione.

È una generazione forse “frastornata” dalla quantità di messaggi, immagini, parole che circolano suisocial network. Una generazione che non nasconde fragilità e disagi. 

Infine, questa è la generazione che dovrà fare i conti con il cambiamento climatico e le sue conseguenze sociali e ambientali. «Solo una cosa è gratis: l’amore di Gesù», ha detto il Papa a Parco Tejo. E questo i giovani di Lisbona sembrano averlo capito: lo hanno confermato i lunghi minuti di silenzio che hanno accompagnato l’Adorazione eucaristica durante la veglia. Un silenzio che ha avuto dell’incredibile, per la durata e per l’intensità.

Quasi un invito, un appello al mondo degli adulti e della Chiesa (mondo di adulti e anziani per eccellenza) a mettersi in ascolto di quella “voce di un silenzio sottile” che lo interpella con le vite dei giovani.

Secoli fa da Lisbona caravelle leggere scioglievano al vento le vele per esplorare nuovi mondi. Anche i pullman che da Lisbona hanno riportato a casa i giovani vicentini erano carichi di attese, desideri e domande. La GMG non è stata tempo buttato. Ciascuno ha trovato il suo posto e ha ascoltato una parola cucita su misura.

«Mi ha colpito molto sentire il Papa dire che nella Chiesa c’è posto per tutti e che solo l’amore di Gesù è gratis – racconta Lidia Ceccon, 24 anni, di Bassano -. Non mi sono state chieste “credenziali’ per venire alla GMG. Credo molto nella Chiesa, nella comunità, nei valori cristiani. Mi riconosco in quello che le persone dentro la Chiesa fanno e nel loro valore. A livello di fede però, in questo momento, non mi ritrovo, non riesco ad averne. Eppure non sono stata esclusa per questo». «Il Papa ha detto che la gioia è missionaria – dice Lorenzo Faresin, 18 anni di Lupia – .Sono d’accordo, la gioia e l’allegria si vivono bene solo se condivise. Durante la GMG questo si è visto molto: abbiamo cantato e ballato con tutti. In quei momenti si vivevano la gioia e l’allegria. Questa esperienza ha rafforzato in me il desiderio di aiutare gli altri. A casa, in parrocchia, vorrei più momenti di confronto con persone di età diverse. Vorrei avere la possibilità di parlare, di dire la mia opinione. Sono maggiorenne, il confronto è utile per entrare nel mondo adulto. E poi è utile che le nuove generazioni e quelle più vecchie si incontrino, per scambiarsi l’esperienza e i sogni che giovani possono avere»

«Nonostante ci fossero tantissime persone ho incrociato domande che hanno toccato la mia situazione – racconta Anna Gozzi, 23 anni, di San Bonifacio -. Una di queste è stata “Da dove veniamo?”. Mi ha portato ad essere riconoscente per le piccole e per le grandi cose, per le persone che mi sono accanto. Alla GMG ho trovato energie che mi piacerebbe diffondere all’interno del mio contesto parrocchiale, per spenderle in cose concrete, attività, occasioni per creare rete, non solo a livello ecclesiale ma sociale. Nei momenti “Rise Up” e durante la Via Crucis sono stati trattati tantissimi temi giovanili: il cambiamento climatico, la salute mentale, il lavoro, le minoranze… le situazioni che viviamo sono state esplicitate e ci hanno interpellato. Non ci hanno dato strumenti o soluzioni, ma la spinta a realizzare qualcosa».

Il vento di Lisbona ha soffiato e ha spinto le navi al largo.

Andrea Frison

da www.vocedeiberici.it/tornati-da-lisbona-con-un-tesoro-nel-cuore-la-gmg-dei-giovani-vicentini/