mercoledì, 05 novembre 2025

Mons. Castegnaro "Ai miei Parrocchiani"

Ai miei Parrocchiani

 

Siamo giunti, per grazia di Dio, dopo lunghe forzate interruzioni, a scrivere decisamente sul maestoso frontone della nostra Chiesa parrocchiale la magica parola: Finis.
Per verità fa stupore - specie oggi in cui si è abitua ti a vedere case, casette, villini e villette sorgere settimana per settimana come i funghi a popolare i dintorni delle città e delle borgate, coni la loro eleganza sbarazzina e artificiale - vedere, dico, che nessun altro edificio sacro ha richiesto una somma di tempo che rischia di toccare il mezzo secolo, per essere portato al suo compimento.
Ma chi ha vissuto in pieno questa prima metà del secolo ventesimo, irto di avvenimenti eccezionalmente tragici, con guerre sterminatrici, lotte civili, sovvertimenti di popoli e tutte le altre conseguenze disastrose che tutti sanno, può rendersi cauto della difficoltà di recare in porto una impresa essenzialmente religiosa, che avrebbe richiesto quanto mai la fusione delle anime, l'unione dei cuori e di tutte le energie di un popolo ln un ambiente di pace tranquilla e feconda.
Eppure il filo dorato della Provvidenza divina - nella quale poggiarono sempre la massima fiducia e clero e popolo di questa Parrocchia – non venne mai meno nella sua funzione sostentatrice: ci furono anzi momenti di crisi si rivelò sensibilmente con interventi oltremodo fruttuosi e inaspettati.
Iniziata la costruzione nell’autunno del 1907 colla benedizione e posa della prima pietra, si lavorò all'innalzamento dei colossali fino al novembre del 1909, quando fu giocoforza sospendere ogni attività, specialmente per lo scoppio della prima guerra mondiale 1914-18.
Ripresi i lavori nel 1923, la chiesa in due anni fu portata a compimento, tranne la facciata monumentale, che fu costruita, per necessità economiche, più tardi, nel 1937.
Nel 1925 il nuovo tempio fu consacrato da S. Ecc. il Vescovo diocesano Mons. Ferdinando Rodolfi di v. m. il giorno, che resterà per tutti memorabile, 17 ottobre.
Infine il p.p. 1959 vide il coronamento ultimo di tutta l’Opera con la decorazione interna di raro pregio artistico, che tutti vedete, lavoro geniale dell’illustre pittore Prof. Giuseppe Modolo di Vicenza.
Premesso questi cenni cronistici – forse non inutili per tutti – ora che quello che fu qui il sogno di tante generazioni si è felicemente realizzato, penso, a conclusione di tutto, di raccogliere una 

domanda che sale spontanea sulle labbra: 

Con quale atteggiamento spirituale dovrete guardare a questo monumento infine nella vostra Fede, che avrà indubbiamente la sua risonanza benefica nelle generazioni future?
La risposta è facile.
Due sentimenti devono sorgere gemelli dall’intimità delle vostre anime: primo, un senso profondo di riconoscenza a Dio Ottimo Massimo, che si è degnato accompagnarci colla sua Provvidenza in tutte le fasi, anche le più critiche, della nostra impresa; secondo, tradurre questa riconoscenza in una corrispondenza pratica e fattiva ai doni del Cielo.
Il primo debito lo abbiamo assolto ufficialmente a suo tempo, quando il nuovo tempio fu inaugurato e consacrato con solennità straordinarie che lasciarono in tutti un ricordo imperituro.
Il secondo ci obbliga a corrispondere fattivamente ai doni del Cielo.
Voi intravvedete già dove intendo portarvi.
Il dono più insigne che Dio abbia fatto a noi cristiani è indubbiamente la Fede
Il vostro
Arciprete Mons. B. Castegnaro